Fondi pensione: adesioni in crescita ma per i giovani resta il rischio previdenziale

Il 23 giugno 2025  è stato presentato dal Presidente Mario Pepe   la Relazione Annuale sull’attività svolta dalla COVIP- commissione di vigilanza sui Fondi pensione, nel 2024.  Oltre a illustrare il quadro generale dei settori vigilati, fondi pensione e casse di previdenza, le cui risorse, alla fine del 2024, sono rispettivamente pari a circa 243,4 miliardi di euro e 124,7 miliardi di euro, il Presidente Mario Pepe si è soffermato sulle prospettive evolutive di tali settori

Ecco una sintesi del Comunicato Stampa. Qui il testo integrale. La relazione tecnica è in corso di pubblicazione.

L’adesione ai fondi pensione cresce, ma resta bassa tra i giovani

Nel 2024 la previdenza complementare ha registrato segnali positivi: gli iscritti hanno sfiorato quota 10 milioni (+4%) e le risorse gestite hanno superato i 243 miliardi di euro. Tuttavia, i dati diffusi da COVIP mostrano un’adesione ancora troppo bassa tra i giovani. Solo il 29,9% dei lavoratori tra i 15 e i 34 anni ha aderito a una forma pensionistica, contro una media del 38,3%. Questo gap anagrafico si aggiunge a quello di genere (gli uomini rappresentano il 61,6% degli iscritti) e geografico (57,2% degli iscritti risiede al Nord).

L’attuale sistema appare quindi sbilanciato a favore delle fasce di popolazione più prossime alla pensione.

 Per garantire una previdenza sostenibile in futuro, è necessario coinvolgere maggiormente i giovani con iniziative mirate, semplificando le modalità di adesione e aumentando la conoscenza sui vantaggi della previdenza integrativa.

Cosa sono i fondi pensione e quanto rendono

La previdenza complementare si affianca a quella pubblica e permette ai lavoratori di costruire una pensione integrativa tramite versamenti volontari. In Italia, alla fine del 2024, erano attivi 291 fondi: 33 negoziali (nati dalla contrattazione collettiva), 38 fondi aperti (accessibili a tutti), 69 PIP (Piani Individuali Pensionistici) e 151 fondi preesistenti.

Nel 2024 i rendimenti sono stati generalmente positivi grazie alla ripresa dei mercati finanziari: le linee azionarie hanno reso fino al 12,9% nei PIP e oltre il 10% nei fondi negoziali e aperti. Tuttavia, solo l’11,7% degli iscritti sceglie linee azionarie, preferendo opzioni garantite a rendimento più basso. Anche qui emerge un problema di educazione finanziaria: scelte poco consapevoli rischiano di compromettere il risultato nel lungo periodo, soprattutto per chi ha molti anni davanti alla pensione.

Adesione ancora insufficiente: servono interventi per i giovani

COVIP sottolinea l’urgenza di aumentare la partecipazione dei giovani, delle donne e dei lavoratori del Sud Italia. Nonostante qualche progresso (la quota di iscritti under 34 è passata dal 17,6% del 2019 al 19,9% del 2024), resta forte il bisogno di interventi mirati. 

Tra le proposte: 

  • iscrizione automatica con facoltà di recesso (silenzio-assenso), 
  • bonus fiscali di ingresso, 
  • adesione per i figli fin dalla nascita, e 
  • possibilità di usare le somme anche per la formazione.

Sono misure pensate per rendere la previdenza complementare più accessibile e vicina ai bisogni delle nuove generazioni.

 In parallelo, si propone di aggiornare la linea “di default” nei fondi, spostandola da opzioni garantite a modelli life-cycle, che adeguano il profilo di rischio all’età del lavoratore.

Dati covip sui fondi pensione: Tabella di riepilogo

Indicatore Valore
Iscritti totali 9,99 milioni (+4%)
Quota iscritti 15-34 anni 29,9% (in crescita, ma sotto media)
Risorse gestite 243,4 miliardi di euro (+8,5%)
Contributi annui raccolti 20,5 miliardi di euro (+7%)
Contributo medio annuo 2.890 euro
Rendimento medio linee azionarie 10,4% (fondi negoziali e aperti), 12,9% (PIP)
Quote investite in Italia 19,3% del totale
Quota iscritti maschi 61,6%
Quota iscritti al Nord 57,2%